Joseph Zicchinella- Incontri e residui
Mostra Antologica
La storica galleria d’arte milanese Cortina dedica una mostra antologica all’artista Joseph Zicchinella per i sui vent’anni di attività. L’artista realizza le sue opere con un mezzo espressivo sperimentale, unico nel suo genere, che denomina "transcollage" presentato per la prima volta con una personale di pittura a Roma nel 1998. La mostra antologica dal titolo “incontri e residui” è curata da Stefano Cortina e Giovanni Cerri e rimarrà aperta dal 13 al 31 marzo. L’esposizione riassume con più di 30 opere l’originale percorso di ricerca dell’artista di origini calabresi che da qualche anno vive e lavora a Verona. Catalogo disponibile in galleria con testi di Francesca Bellola e Carlo Carlino. Inaugurazione martedì 13 marzo 2018 ore 18:30.
Il collage, dalle sue prime forme più mimetiche e satiriche dell’antipropaganda di John Heartfield, fino alla sua emancipazione in quanto vero e proprio mezzo espressivo in epoca dadaista, ritorna oggi trionfante sul palcoscenico dell’arte contemporanea grazie alla nuova vita che artisti come Joseph Zicchinella gli hanno voluto donare.
Il “transcollage” di Zicchinella sembra, appunto, tentare di fondere più linguaggi in uno, di modo da creare qualcosa di inedito in un campo talvolta considerato sin troppo abusato. Da un lato, nei suoi lavori, è infatti evidente una certa delicatezza nella sovrapposizione dissimulata degli elementi, dall’altro, alla sopracitata finezza, viene coniugata la grottesca matericità di un assemblaggio dichiarato. Il tutto viene poi racchiuso in un blocco di plexiglass atto a dare un ruolo concreto ad ogni opera rendendola non più mera decorazione ma oggetto partecipe di una vita che le scorre d’innanzi.
Stefano Cortina Milano 2018
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Incontri eresidui – Vent’anni d’arte in opere di Trans-collage
Roma 1998 –Milano 2018
Da bambino guardavo spesso il cielo, chiedendomi cosa ci fosse al di là di esso. Quando vedevo passare un aereo e la sua scia bianca tagliare l’azzurro, immaginavo che fosse una cerniera capace di aprire il cielo in due, permettendomi di scoprire tutto ciò che la mia fantasia riusciva a immaginare.
Fin da piccoloho avuto un’immaginazione fervida: per questo ho preso in mano matita e pennelli, per dare forma e colore a ciò che sentivo provenire da dentro.
Nel 1998 è iniziata ufficialmente la mia vita parallela d’artista. La definisco così perché ho sempre percepito di vivere due vite: una “normale” e una da artista.In quell’anno, giovanissimo, sono partito dalla Calabria con un treno carico di opere, diretto a Roma, dove ho presentato per la prima volta la mia tecnica pittorica sperimentale nella Galleria Studio Logos nel quartiere di Trastevere.
Spesso michie dono perché il blu sia il colore predominante nelle mie opere. La risposta è semplice: il blu è il colore dei grandi spazi, del cielo e del mare. Se li osserviamo superficialmente, ci appaiono come immense distese dalle mille sfumature; ma se decidiamo di andare oltre, di attraversare il cielo o discendere negli abissi, scopriamo che quel blu contiene mondi popolati da vita,mistero e profondità. Così è il mio blu: puoi guardarlo e basta, oppure puoi immergerti nei suoi meandri e scoprire un universo che va oltre il visibile.
Questo è ilsenso del mio blu: nella vita nulla accade per caso, tutto ha un motivo, anche quando non ne comprendiamo il perché.
In questivent’anni ho incontrato molte persone. Gli incontri fanno parte della nostra esistenza: un individuo, da solo, non avrebbe senso. Alcuni arrivano per destino, per gioco o per caso; ma credo che tutti, in qualche modo, siano lì per guidarci. Ogni persona rappresenta un frammento del mondo: amore, dolore,felicità, rancore, compassione — sentimenti che riconosciamo negli altri perché vivono anche in noi.
Noi esseriumani condividiamo un medesimo "pacchetto" emotivo, ma lo riveliamo in modo diverso a seconda di chi abbiamo davanti. Le persone e le emozioni non restano per sempre, ma ciò che sopravvive è la loro traccia, il loro residuo: ciò che ci hanno insegnato, ciò che ci hanno fatto provare.
Se siamo stati capaci di amare fino in fondo, è grazie a qualcuno che ce lo ha permesso. E anche se quell’amore finisce, resta il valore dell’esperienza: ci ha mostrato che siamo stati capaci di amare, di perderci, di riscoprirci. Le più grandi sorprese, credo, arrivano sempre da noi stessi.
Non conta quanto tempo trascorriamo con una persona, ma quanto ci insegna e quale residuo lascia dentro di noi. Chi ci ha fatto provare emozioni va ricordato con gratitudine. Tutti noi siamo fatti di sentimenti, sogni e speranze che scorrono e si trasformano: ciò che rimane è il loro residuo, quel deposito di vissuto che ci accompagna lungo il cammino della nostra esistenza.
Il residuo di un amore, di un sogno, di quel bambino che siamo stati, di una persona cara chenon c’è più.
Con la mia arte cerco di eternizzare ciò che è transitorio, di portare alla luce una memoria che sopravvive al tempo e alle assenze.
In questivent’anni di vita d’artista sono rimasto fedele a me stesso: coerente, umile,lontano da mode o lusinghe di mercato, alla ricerca dei significati più autentici dell’esistenza umana.
Joseph Zicchinella 2018
martedì 13 marzo 2018
Via Mac Mahon 14 - Milano - Italy
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